Massagno, 21 giugno 2013
Al comitato refedendario
delle scuole di Nosedo
Care amiche e cari amici,
in seguito alla pubblicazione del mio articolo sul Corriere del Ticino del 24
aprile 2013 ho dovuto sostenere un breve scambio di corrispondenza con il
Municipio di Massagno, che ha confutato la mia asserzione di non aver avuto
accesso alla documentazione richiesta.
Vi informo della cosa con un certo ritardo, dovuto a una lunga avaria
informatica e a vacanze. Non intendo discutere le opinioni del municipio, ma
solo esporre i fatti.
Non mi ero mai occupato della questione relativa alla ricostruzione delle
scuole elementari; in vista del referendum ho voluto farmi un’idea personale.
Ho quindi chiesto, il 15 marzo 2013, al Municipio di conoscere:
1)I piani del progetto “variante Topazia” corredati di misure leggibili,
piani che a 4 mesi dalla pubblicazione del Messaggio Municipale non erano
ancora accessibili per nessuno.
2)L’elenco dei volumi dell’edificio progettato, suddiviso per parti singole.
3)Il preventivo dei costi dell’edificio, pure suddiviso per parti
funzionali.
La risposta del Municipio (del 27 marzo 2013) mi concedeva la visione dei piani
chiesti al punto 1), ma non delle informazioni chieste ai punti 2) e 3). Quindi
non ho ottenuto tutto quello che ho domandato. L’Autorità si nasconde dietro un
dito quando sostiene che i dati riguardanti i punti 2) e 3) non erano in suo
possesso. Sono dati calcolati ed elaborati dai progettisti, da loro usati per
stilare la somma totale dei volumi e dei costi dell’edificio. Dati esistenti,
non segreti, a disposizione del committente (cioè del Municipio), pagati dai
contribuenti. Dati che l’Autorità (se voleva) poteva facilmente portare a mia
conoscenza.
Non l’ha fatto e si è mostrata addirittura irritata quando ho rilevato che mi
sono stati negati.
Su un altro punto, di ben maggiore rilevanza, il Municipio ha invece taciuto
mentre avrebbe dovuto reagire prontamente. Nello stesso articolo ho infatti
rilevato che l’Autorità aveva commesso un grossolano errore sostenendo
ufficialmente che il costo al m3 della parte sportiva delle scuole comunali
(calcolato in 530 FR/m3) era “assolutamente in linea” con quelli usuali. Si
trattava della segnalazione di un errore, non di una opinione: nei 530 FR/m3
indicati dal MM non erano infatti compresi gli onorari, come avrebbero dovuto
esserci secondo le norme professionali (SIA, CRB). Avallando l’errore, non
rettificandolo pur sapendo della sua scorrettezza, le Autorità hanno lasciato
credere che il costo proposto fosse in linea con la media delle altre
costruzioni, mentre invece era del 25%‐30% superiore. Ha taciuto e ha permesso
che l’argomento erroneo fosse ancora usato nella campagna referendaria a favore
della sua proposta.
Questi i fatti, e non aggiungo altro.
Con cordialità.
Ing. Marco Sailer