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        ARTICOLO DE "LA REGIONE" DEL 26 NOVEMBRE 2014

 

‘Salta’ la copertura del Valgersa

di Leonardo Terzi

Data per certa durante il referendum sul progetto delle scuole (col sacrificio della vecchia piscina coperta) è diventata ‘non sostenibile’..

Era un argomento caldo nella già rovente campagna referendaria sulla ristrutturazione delle scuole comunali di Nosedo. La piscina coperta: impianto presente nelle vecchie scuole, dove tanti massagnesi impararono a nuotare e non previsto dal nuovo layout da 18,1 milioni di franchi. La maggioranza politica di Massagno (dove il Ppd domina) rassicurò la cittadinanza. “Il Municipio non rinuncia alla piscina” si leggeva nel volantino informativo, “ma ha già individuato valide ed immediate alternative per tutto l’anno. Tra di esse, la copertura delle piscine Valgersa al costo di circa 1 milione di franchi per ottenere due piscine coperte per la popolazione e le associazioni sportive”. Un “pallone” riscaldato sopra il lido. Così rassicurata, la cittadinanza massagnese respinse il referendum, che suggeriva una soluzione diversa, comprensiva di una nuova piscina coperta. Era il 12 maggio 2013 e l’opera così come votata dal Consiglio comunale passò in modo abbastanza netto, 950 sì (il 60% circa) e 652 no. Un anno e mezzo dopo le cose apparentemente sono cambiate. Qualche sentore di un possibile fallimento dell’operazione Valgersa c’era per la verità già stato, come la non partecipazione del comproprietario, il Comune di Savosa (ne riferimmo un anno fa). L’ufficialità è giunta recentemente sotto forma di una comunicazione scritta ai consiglieri comunali.

Un pallone scoppiato

Il Municipio, riferendo dell’esito di un progetto di massima (costo lievitato a un milione e 300mila franchi) conclude, anche sulla base della preoccupante situazione finanziaria del Comune – Preventivo 2015 in rosso per 650mila franchi nonostante l’aumento del moltiplicatore d’imposta all’80% – che una copertura invernale del Valgersa non è praticabile. Hanno pesato le defezioni dei Comuni che Massagno ha tentato di coinvolgere: oltre a Savosa, Vezia e Cadempino... usciti dalla vasca facendo sapere di non essere interessati a questa opera. Il Municipio ritiene perciò “di non procedere per il momento a nessun passo ulteriore, in attesa di migliori e più favorevoli condizioni economiche”. Così niente piscina coperta né alle scuole né al Valgersa. Scoppiato il “pallone”, il piano C consiste nel mandare i bambini al Centro Atlantide di Savosa dove già vengono svolte le lezioni di educazione fisica essendo in cantiere le nuove palestre. A onor del vero quest’ultima soluzione era stata ventilata, ma come possibilità piuttosto remota, se è vero che il Valgersa era al centro dei dibattiti e non solo. Tra i documenti ancora oggi rintracciabili sul web, si trova per esempio un verbale della riunione del Comitato genitori di Massagno, svoltasi il 15 gennaio 2013, quando il direttore delle scuole comunali Fabrizio Quadranti rassicurò i presenti circa la questione piscina. “La piscina verrà sì tolta, ma la scuola potrà usufruire del Centro Sportivo Valgersa che sarà adattato ad accogliere le scuole (spogliatoi, pallone di copertura, ev. mezzi di trasporto per condizioni meteo avverse)”. Ancora più perentorio un volantino sul referendum della potente Società atletica Massagno: “Non è vero che l’attività in piscina verrebbe eliminata, ma solamente spostata di poche centinaia di metri e sarà addirittura potenziata con la copertura delle due piscine in Valgersa permettendo in più l’uso a tutta la popolazione durante tutto l’anno come a Lugano, Mendrisio e Chiasso”. Detto della lettera municipale, impegnatissimo in riunioni il sindaco Giovanni Bruschetti, del gruppo apartitico che promosse il referendum abbiamo sentito Dolores Caratti Talarico, presidente sezionale Ps, che lamenta «le bugie e un uso spregiudicato degli argomenti. Mi piacerebbe che gli elettori si rendessero conto per chi hanno votato...».