CONSIGLIO COMUNALE DI MASSAGNO   

 

Massagno, 11 dicembre 2012


COMMISSIONE DELL’EDILIZIA

 

 

Rapporto di minoranza della Commissione dell’edilizia sul messaggio municipale N. 2224 concernente la richiesta di un credito di Fr. 18.125.000.- per la realizzazione della seconda fase della ristrutturazione e ampliamento delle scuole di Nosedo, infrastrutture sportive e mensa

 

 

Signor Presidente,

Stimati Consiglieri comunali,

 

la Commssione dell’edilizia si è riunita mercoledì 5 dicembre 2012 alla presenza del Sindaco sig. Giovanni Bruschetti, del direttore dell’Ufficio tecnico sig. Luigi Bruschetti, dei progettisti sigg. Sandra Giraudi, Pia Durisch e Thomas Radczuweit, del contabile comunale sig. Raul Rota e del direttore delle scuole comunali sig, Fabrizio Quadranti per discutere il MM. N. 2224.

Dopo un’introduzione del sindaco, i progettisti hanno presentato la variante del progetto Topazia e risposto alle numerose domande dei commissari. In seguito, salutati gli “ospiti”, i membri della commissione hanno discusso a lungo i contenuti del messaggio.

 

In questo rapporto di minoranza ci permettiamo di sottoporre all’attenzione dei Consiglieri comunali alcune considerazioni, che ci auguriamo possano fornire utili elementi al dibattito.

 

1. I costi

Durante la riunione è stata subito sollevata la questione degli alti costi complessivi derivanti dalla ristrutturazione delle scuole. In particolare sono state esternate perplessità in relazione alla sensibile lievitazione delle cifre e soprattutto al fatto che alla popolazione di Massagno è giunta un’informazione parziale e poco chiara, che ha dato e dà adito a fraintendimenti. Si pensi, ad esempio, che sull’infoMassagno di settembre 2008 figurava una cifra globale di circa 21 milioni come base di calcolo per gli onorari e che nel MM 2141 del luglio 2010 si stimava un ammontare di fr 24.738.000.- esclusi gli onorari e l’IVA. Si tenga ancora presente che nel 2008 si indicava un costo per la piscina di 2,4 milioni di franchi, mentre nel 2012 questo ammonta a circa 5 milioni: a cosa addebitare il raddoppio?

Perché, in nome della chiarezza e della trasparenza, non sono state fornite ai “laici” (i non addetti ai lavori) le cifre complete cioè la somma effettiva di quanto si dovrebbe sborsare, invece di giocare su onorari e IVA non inclusi, che vanno a pesare globalmente per oltre il 30% sul costo complessivo? Anzi, chi allora aveva segnalato numeri corretti e realistici (oltre 35 milioni di franchi), fu stigmatizzato perché seminava presso i cittadini informazioni allarmistiche. Ora, se facciamo debitamente tutti i conti, ci troviamo confrontati con un importo per la realizzazione del progetto Topazia che sfiora i 40 milioni di franchi, ed è così composto: 1.700.000.- per il progetto definitivo, 14.900.000.- per la ristrutturazione degli spazi didattici attualmente in corso e 23.085.000.- per la parte sportiva. Per quest’ultima cifra va considerata ancora un’approssimazione del 15%, che potrebbe determinare una spesa complessiva di 43-44 milioni di franchi. 

Alle pagine 5 e 6 del MM in discussione si indicano sia l’importo risalente al 2010 di fr 14.253.000 per realizzare le infrastrutture sportive e la mensa sia le voci di spesa nel frattempo sopraggiunte che giustificherebbero la lievitazione dei costi. Alcune di queste meriterebbero a nostro avviso un approfondimento. Come si giustifica, ad esempio, la voce rimozione amianto (fr 327.000), se la perizia della Supsi indicava la presenza di questo materiale anche nell’attuale edificio sportivo? (Analisi EPIQR+ Diagnosi dello stato di degrado, a p. 20 segnala la chiara presenza di amianto e rimanda al rapporto del laboratorio tecnico sperimentale). Come mai il mezzo milione di franchi per l’arredamento e gli attrezzi della palestra non sono stati conteggiati precedentemente? E, soprattutto, come si spiega la considerevole somma di oltre 1.200.000 fr presentata come ipotesi di costi presumibili dall’esperienza acquisita sul corpo aule, a seguito dell’affinamento del progetto in questione che è attualmente solo al livello di stima dei costi e non di preventivo dettagliato, quando il margine di approssimazione del Topazia è ancora del 15% e siamo in presenza di una nuova costruzione e non di una riattazione? Ci pare insomma che la situazione finanziaria di questa operazione sia sfuggita di mano rispetto alle valutazioni iniziali e che i cittadini di Massagno siano tuttora convinti che le scuole di Nosedo costeranno di gran lunga meno di quanto stiamo ora constatando.

 

2. Rinunciare alla piscina scolastica

Da questa prima considerazione ne deriva inevitabilmente una seconda. Il costo eccessivo del Topazia ha determinato la scelta municipale di sostenere e caldeggiare la variante del progetto che ci viene sottoposta; Il MM ne decanta sotto tutti i punti di vista i pregi, ma ci pare che si sia dovuto far di necessità virtù. In altre parole, per 18.100.000 fr, cifra comunque non indifferente, avremo una mensa non dotata di cucina e una doppia palestra, ma i nostri scolari dovranno rinunciare alla piscina coperta.

Complessivamente la ristrutturazione delle scuole costerà in ogni caso di più di quanto inizialmente preannunciato, ma senza la piscina. Anche su questo aspetto sarà importante informare la cittadinanza, che si attende invece la realizzazione dell’intero progetto e potrebbe lamentarsi del sacrificio. Si è anche fatto osservare in sede commissionale che per i pasti della mensa ci si dovrà affidare a un servizio esterno di catering, il cui costo potrebbe risultare piuttosto caro.

3. Un palazzetto dello sport?

Nel MM si fa riferimento ripetutamente agli usi pubblici sia dello spazio mensa che si affaccerà sulla grande terrazza sia di quello della doppia palestra. Non abbiamo nulla da eccepire su queste opportunità di allargamento agli ambiti extrascolastici; del resto ciò corrisponde a quanto praticato finora. Si tenga però presente che stiamo anche progettando la valorizzazione di altri spazi di pubblico interesse, come il complesso del cinema Lux, per il quale saranno necessarie risorse, che speriamo di non esaurire oggi con il rinnovo delle scuole comunali.

Desideriamo però ribadire la funzione prettamente scolastica dell’area sportiva attigua al corpo didattico: è uno spazio nato per la scuola e destinato innanzitutto ai bisogni degli allievi; ecco perché siamo contrari alla scelta di rinunciare alla piscina. Ci chiediamo inoltre se la doppia palestra non sia eccessivamente dimensionata rispetto alle effettive esigenze della popolazione scolastica. Sarà proprio necessario usare la struttura per feste, manifestazioni e lotterie come si afferma nel MM? Non è eccessivo prevedere tribune per 420 posti a sedere? Sono proprio indispensabili per manifestazioni particolari quali feste d’apertura o di chiusura dell’anno scolastico per le quali finora non si è mai fatto riferimento alla palestra?

Durante i lavori commissionali, su esplicita richiesta, non si è negato il fatto che il nuovo spazio sportivo potrebbe essere impiegato per disputare le partite di campionato della prima squadra della SAM basket. Ci preme preventivamente sgomberare il campo da eventuali fraintendimenti: il nostro non vuole essere un discorso contro la SAM. Va però rilevato che di questa eventuale destinazione non si è mai fatto cenno in nessuna documentazione ufficiale: in questo MM la parole basket viene citata per inciso solo un paio di volte. Sorprende quindi non poco scoprire oggi che questa circostanza è presa in seria considerazione. Si può conseguentemente desumere che l’alto costo della struttura sia da addebitare anche al fatto che non ci doteremo di una doppia palestra per gli usi scolastici, ma di un “palazzetto dello sport”, che dovrà necessariamente ottemperare alle norme amministrative, tecniche e di omologazione in vigore per disputare il campionato di Lega nazionale. Per questo motivo la collega Elena Meier nel suo rapporto ha riportato, a semplice titolo di confronto, i costi di realizzazione di doppie palestre a esclusivo uso scolastico.

Questi intendimenti sono passati sotto silenzio; sarebbe invece stato doveroso informare in modo trasparente i consiglieri comunali (e anche la cittadinanza), affinché una simile prospettiva fosse dibattuta e valutata all’interno del nostro gremio.

Per parte nostra, anticipiamo un parere contrario a questa eventuale soluzione. Innanzitutto proprio perché non è mai stata chiaramente esplicitata e poi perché ci pare insostenibile per ragioni di costi, ma soprattutto di impatto a livello di traffico e mobilità. Avremmo infatti una struttura particolarmente sollecitata nel cuore del nostro comune, in un’area a velocità limitata. Anche dal profilo pianificatorio la soluzione, secondo noi, non reggerebbe, perché un “palazzetto dello sport” è un’opera di carattere regionale che andrebbe realizzata in un’area a vocazione sportiva e condivisa con altre realtà del basket agonistico.

4. E Valgersa?

Anche l’ipotesi di copertura pressostatica delle vasche del centro Valgersa per supplire alla mancata realizzazione della piscina scolastica suscita in noi delle perplessità. Innanzitutto gli importi stimati, forse con un certo ottimismo, ammontano a un milione cui va aggiunta un costo di esercizio di 110.000 fr all’anno senza le spese del personale. Ci chiediamo se non valga la pena impiegare questa somma per realizzare la piscina scolastica, sollecitando, ad esempio, gli architetti a ridimensionare il progetto Topazia e a contenere certe voci di spesa. È proprio impossibile prevedere lo spostamento della mensa nel fabbricato didattico? Perché non sottoporre ai progettisti una simile ipotesi, visto che i lavori in quella porzione dell’edificio non sono ancora iniziati? La copertura delle vasche del centro Valgersa presenta pure problemi dal punto di vista della sostenibilità energetica e i lavori di sistemazione dovranno tenere conto anche dello stato degli spogliatoi che, a quanto ci risulta, sono insufficienti per un uso annuale e non solo stagionale. Portare i nostri scolari al Valgersa significa anche modificare l’orario scolastico e l’attuale pratica del nuoto e prevedere modalità di spostamento sicure.

 

In conclusione, noi sosteniamo delle possibili alternative alla variante del progetto Topazia. Si potrebbe approfondire l’opzione del restauro e adattamento alle vigenti norme edilizie del fabbricato esistente, coerentemente con la scelta iniziale di riattazione del corpo delle aule e in virtù del suo pregio architettonico, un edificio – si legge a p. 10 del MM – denso di valori e significativa testimonianza architettonica di un maturo “modernismo” in Ticino. Si potrebbe in tal modo risparmiare, rispetto alla variante sostenuta nel MM, la cifra di ben 5 milioni di franchi e si conserverebbe la piscina. Oppure si potrebbe porre un limite di spesa ai progettisti e chiedere loro, come già detto, di proporci, a costi decisamente più contenuti, una doppia palestra, mensa e piscina attraverso un ridimensionamento del loro progetto iniziale.

La piscina scolastica ha rappresentato un fattore di qualità che Massagno ha saputo assicurare alla propria popolazione scolastica. Questa rinuncia susciterà malumori che, come consiglieri comunali, dovremo tenere in debito conto quando delibereremo.

 

Per le ragioni esposte, invitiamo questo spettabile Consiglio comunale a voler respingere la risoluzione del Messaggio municipale 2224.

 

 

 

Rosario Talarico