La Regione 26/11/2014


Il Municipio di Massagno lo ha comunicato ai consiglieri comunali

‘Salta’ la copertura del Valgersa

di Leonardo Terzi

Data per certa durante il referendum sul progetto delle scuole (col sacrificio della vecchia piscina coperta) è diventata ‘non sostenibile’..

Era un argomento caldo nella già rovente campagna referendaria sulla ristrutturazione delle scuole comunali di Nosedo. La piscina coperta: impianto presente nelle vecchie scuole, dove tanti massagnesi impararono a nuotare e non previsto dal nuovo layout da 18,1 milioni di franchi. La maggioranza politica di Massagno (dove il Ppd domina) rassicurò la cittadinanza. “Il Municipio non rinuncia alla piscina” si leggeva nel volantino informativo, “ma ha già individuato valide ed immediate alternative per tutto l’anno. Tra di esse, la copertura delle piscine Valgersa al costo di circa 1 milione di franchi per ottenere due piscine coperte per la popolazione e le associazioni sportive”. Un “pallone” riscaldato sopra il lido. Così rassicurata, la cittadinanza massagnese respinse il referendum, che suggeriva una soluzione diversa, comprensiva di una nuova piscina coperta. Era il 12 maggio 2013 e l’opera così come votata dal Consiglio comunale passò in modo abbastanza netto, 950 sì (il 60% circa) e 652 no. Un anno e mezzo dopo le cose apparentemente sono cambiate. Qualche sentore di un possibile fallimento dell’operazione Valgersa c’era per la verità già stato, come la non partecipazione del comproprietario, il Comune di Savosa (ne riferimmo un anno fa). L’ufficialità è giunta recentemente sotto forma di una comunicazione scritta ai consiglieri comunali.

Un pallone scoppiato

Il Municipio, riferendo dell’esito di un progetto di massima (costo lievitato a un milione e 300mila franchi) conclude, anche sulla base della preoccupante situazione finanziaria del Comune – Preventivo 2015 in rosso per 650mila franchi nonostante l’aumento del moltiplicatore d’imposta all’80% – che una copertura invernale del Valgersa non è praticabile. Hanno pesato le defezioni dei Comuni che Massagno ha tentato di coinvolgere: oltre a Savosa, Vezia e Cadempino... usciti dalla vasca facendo sapere di non essere interessati a questa opera. Il Municipio ritiene perciò “di non procedere per il momento a nessun passo ulteriore, in attesa di migliori e più favorevoli condizioni economiche”. Così niente piscina coperta né alle scuole né al Valgersa. Scoppiato il “pallone”, il piano C consiste nel mandare i bambini al Centro Atlantide di Savosa dove già vengono svolte le lezioni di educazione fisica essendo in cantiere le nuove palestre. A onor del vero quest’ultima soluzione era stata ventilata, ma come possibilità piuttosto remota, se è vero che il Valgersa era al centro dei dibattiti e non solo. Tra i documenti ancora oggi rintracciabili sul web, si trova per esempio un verbale della riunione del Comitato genitori di Massagno, svoltasi il 15 gennaio 2013, quando il direttore delle scuole comunali Fabrizio Quadranti rassicurò i presenti circa la questione piscina. “La piscina verrà sì tolta, ma la scuola potrà usufruire del Centro Sportivo Valgersa che sarà adattato ad accogliere le scuole (spogliatoi, pallone di copertura, ev. mezzi di trasporto per condizioni meteo avverse)”. Ancora più perentorio un volantino sul referendum della potente Società atletica Massagno: “Non è vero che l’attività in piscina verrebbe eliminata, ma solamente spostata di poche centinaia di metri e sarà addirittura potenziata con la copertura delle due piscine in Valgersa permettendo in più l’uso a tutta la popolazione durante tutto l’anno come a Lugano, Mendrisio e Chiasso”. Detto della lettera municipale, impegnatissimo in riunioni il sindaco Giovanni Bruschetti, del gruppo apartitico che promosse il referendum abbiamo sentito Dolores Caratti Talarico, presidente sezionale Ps, che lamenta «le bugie e un uso spregiudicato degli argomenti. Mi piacerebbe che gli elettori si rendessero conto per chi hanno votato...».

 

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La Regione 13/05/2013

  

Massagno, la maggioranza dei votanti ha scelto il progetto scelto dal Consiglio comunale.

  

Referendum affogato

di Alfonso Reggiani

  

Ampiamente respinto il referendum contro l’investimento di oltre 18 milioni di franchi per la seconda fase dei lavori alla scuola di Nosedo.

Il futuro di Nosedo: senza piscina ma con doppia palestra e mensa.

Inequivocabile l’esito della consultazione: il referendum ha raccolto 652 consensi, mentre sono stati 950 i contrari, con 15 schede bianche e due nulle. Hanno così nettamente prevalso i favorevoli al progetto di 18,1 milioni di franchi relativo alla seconda fase della ristrutturazione della scuola comunale di Nosedo. Scuola che dunque potrà disporre di una nuova palestra doppia con mensa ma senza piscina. Contro il credito votato dal Consiglio comunale, ricordiamo, erano state raccolte 602 firme. Alle urne si sono recati 1’619 cittadini, poco più del 50 per cento degli aventi diritto.

Soddisfatto il sindaco di Massagno Giovanni Bruschetti : «Fa piacere che la popolazione abbia capito e abbia partecipato al voto nonostante la splendida giornata di sole. Vuol dire che il tema era particolarmente sentito. Il risultato rappresenta un chiaro segnale: è stata recepita l’importanza e la necessità di passare alla realizzazione della seconda fase del progetto di ristrutturazione della scuola». D’altra parte, era ardito immaginare un risultato a voi sfavorevole, anche se la rinuncia alla piscina dove un paio di generazioni di massagnesi hanno imparato a nuotare, poteva evocare un voto emotivo. Cosa ne dice? «In effetti, la questione aveva risvolti emotivi su cui hanno giocato bene i referendisti – risponde Bruschetti –. Ma la cosa che ha fatto la differenza è stata la chiara ed evidente mobilitazione generale, interpartitica e trasversale. Le società sportive erano preoccupate dal referendum e volevano tanto risolvere i problemi senza rinviarli nel tempo».

Diametralmente opposta l’interpretazione del risultato da parte della presidente del Ps Dolores Caratti Talarico : «Intanto l’affluenza è stata scarsa alla luce di tutto il dispiegamento messo in campo dai contrari al referendum su cui hanno preso posizione anche persone non domiciliate a Massagno come l’architetto e il direttore della scuola. Ho perfino ricevuto email minatorie. Siamo delusi. La cittadinanza ha perso la piscina. Difficilmente la copertura di Valgersa si potrà realizzare. Manterremo attivo il sito del referendum (http://referendumnosedo.jimdo.com) dove aggiorneremo i costi». Avete dubbi? «Beh, nell’aprile 2011 il Municipio parlava di 17 milioni di franchi per il progetto che comprendeva palestra doppia, mensa e piscina – risponde la presidente del Ps –. Un anno e mezzo dopo il costo del progetto poi scartato dal Municipio, è aumentato del 35% schizzando a 23 milioni. In ogni caso, per 250 bambini, la ristrutturazione di Nosedo rappresenta una cattedrale nel deserto».

Torniamo al sindaco Bruschetti che abbina il risultato di ieri a una primavera massagnese che «culminerà in settembre quando affronteremo il tema Trincea mentre entro fine mese Supsi e Ffs presenteranno i risultati dei test di progettazione». Ora ci si aspetta la copertura di Valgersa... «Neanche a farlo apposta l’avanzo d’esercizio del consuntivo 2012 equivale proprio a 900mila franchi, la cifra immaginata per i costi di copertura. Se son rose fioriranno, se si coprirà nuoteranno».

Per il sindaco, la mobilitazione generale e la partecipazione hanno fatto la differenza. Delusi i referendisti: affluenza bassa e perdita della piscina.

  

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La Regione 08/05/2013

  

Massagno, consuntivi in cifre nere. Bruschetti: ‘Ottima premessa per le sfide che ci attendono’

  

Il ruggito della formica

di Alfonso Reggiani

  

Finanze sane all’insegna della stabilità per il Comune che guarda al futuro con fiducia al di là dell’esito del referendum su Nosedo su cui la popolazione si esprimerà domenica. Sopravvenienze d’imposta “una tantum” hanno ritinteggiato di nero il consuntivo 2012 di Massagno che a preventivo indicava invece rosso. Così, l’avanzo d’esercizio sfiora i 900mila franchi a fronte di un deficit previsto di 450mila. E il capitale proprio aumenta a oltre 7,1 milioni di franchi dopo capitalizzazione del risultato. Tanto che il tasso di imposizione fiscale potrebbe rimanere stabile anche nei prossimi anni.

Numeri che inorgogliscono il sindaco Giovanni Bruschetti che mette in evidenza come dal 1995 a oggi il moltiplicatore d’imposta sia sceso dall’85 al 73 per cento. Ma il Comune non ha messo i remi in barca: complessivamente gli investimenti hanno superato i 32 milioni di franchi. Insomma, «per l’anno 2012 presentiamo un esito positivo del bilancio consuntivo del Comune, la cui stabilità è da ricercare principalmente nella tenuta del gettito fiscale – commenta il sindaco Bruschetti –. Il confronto di questo consuntivo con il piano finanziario manifesta una solida situazione del Comune, dovuta alle eccedenze fiscali e alle riserve di capitale proprio. Sono inoltre in arrivo ottimi contribuenti grazie ai nuovi appartamenti di standard medio-alto». Qual è la percentuale di persone giuridiche nel gettito fiscale? «È fra il 20 e il 25%. Tale situazione ci lascia dormire tranquilli garantendo equilibrio – risponde il sindaco –. Aggiungo che il consuntivo 2012 tiene conto dei risultati dell’Azienda elettrica di Massagno solo per il valore delle azioni stabilite nel 2011 e pari a 3,6 milioni di franchi. Ma il nostro gioiello di famiglia vale fra i 20 e i 25 milioni e un’eventuale rivalutazione ci permetterebbe ulteriori margini di manovra».

Il sindaco guarda avanti con fiducia e serenità, al di là di quello che sarà l’esito del referendum contro il credito di 18,1 milioni di franchi per le scuole di Nosedo al voto il prossimo fine settimana: «Le infrastrutture, i servizi e le prestazioni di qualità rendono attrattivo il nostro territorio. Con questi risultati d’esercizio potremo continuare su questa strada, con offerte che dovranno rimanere commisurate alle nostre possibilità. Il Comune è pronto a investire e a portare a termine con serenità i progetti in cantiere». A cominciare dal Masterplan delle aree verdi e di svago, che propone i diversi sentieri praticabili per la passeggiata in collina, con la pianificazione delle zone di animazione, con l’inventario delle zone di particolare interesse storico, naturalistico e culturale. Un progetto che dovrà valorizzare e riscoprire il territorio e potrebbe rientrare nel quadro dei progetti sostenuti dall’Ente Regionale per lo sviluppo del Luganese.

Al capitolo Trincea si attende il verdetto del Tram mentre le Ffs hanno avviato una progettazione test mirata a immaginare scenari urbanistici per rispondere alle esigenze Supsi e del proprio Campus Universitario in tempi brevi. I risultati sono attesi per fine maggio. Il Municipio di Massagno confida che queste premesse possano facilitare gli esiti del referendum e dell’iniziativa popolare “Parco Genzana” nella popolazione.

  

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La Regione 26/04/2013

  

Si avvicina il 12 maggio e i contrari al referendum schierano i giovani delle società sportive

  

La palestra della discordia

di Alfonso Reggiani

 

La marcia da Nosedo al Lux: c’è chi dice inopportuna e senza autorizzazione per l’uso del suolo pubblico.

Mentre su Facebook l’animosità di alcuni sfocia addirittura nell’insulto, il dibattito promosso dal Municipio di Massagno ieri sera al cinema Lux sul referendum contro l’investimento di 18,125 milioni di franchi per la ristrutturazione della Scuola di Nosedo è stato vivace e interessante. Almeno fino a quando abbiamo potuto seguirlo.

Moderati dal Massimiliano Herber, responsabile della redazione dell’attualità regionale della Rsi, i relatori favorevoli e contrari hanno potuto spiegare le loro ragioni. Dopo la premessa del sindaco, la parola è passata ai progettisti che nel dettaglio hanno presentato il progetto confrontando i costi con altre strutture del genere. Risultato: sono perfettamente in linea con interventi simili ad altre sedi scolastiche. I referendisti, per bocca di Dolores Caratti Talarico, sostengono invece che il progetto scelto dal Consiglio comunale nell’oramai famosa seduta fiume del 20 dicembre scorso, nel confronto, comporta spese ben superiori. La presidente del Ps di Massagno ha inoltre voluto chiarire che i referendisti non sono contrari alla doppia palestra, ma insistono per il mantenimento della piscina esclusa dal progetto. Una scelta travagliata, ha spiegato Fabio Nicoli, consigliere comunale Plr contrario al referendum, che è stata adottata solo perché esiste un’alternativa valida: mandare gli allievi nella struttura di Valgersa.

Claudio Balestra, fra i promotori del referendum, ha ribattuto che la soluzione con la piscina è migliore perché la copertura con “pallone” di Valgersa comporterebbe spese superiori dei poco meno 900mila franchi, più circa 110mila di gestione all’anno evocati dai contrari. Balestra ha pure contestato l’utilizzo scolastico e pubblico di Valgersa. Bruschetti ha risposto che la soluzione ottimizza le risorse sul territorio, che il progetto con piscina è stato scartato perché sarebbe stato troppo oneroso, (oltre i 23 milioni di franchi di spesa) e ha ridimensionato le cifre evocate da Balestra. Nicoli gli ha fatto eco ricordando che investimenti a Valgersa vanno fatti in ogni caso. Secondo l’ex sindaco Antonio Bottani discutere di cifre non è il caso, spetta agli esperti: «Il progetto sarà magari pretenzioso, ma è l’ambizione della nostra comunità».

  

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La Regione 09/04/2013

  

Massagno, un gruppo pro-palestre

Vuole ‘dissipare ogni dubbio sulla bontà del progetto’ in vista del voto

  

Volantini e libelli propagandistici affollano ormai le bucalettere di Massagno. Diversamente dalla vicina Lugano qui non sono in programma le elezioni comunali, ma un altro appuntamento con le urne sta scaldando il paese: il referendum contro il rifacimento delle palestre comunali con l’inserimento di una mensa, che comporterebbe il sacrificio della piscina coperta, da 40 anni ‘culla acquatica’ dei bambini massagnesi. Si vota il 12 maggio: sì o no al credito di 18,125 milioni di franchi. Domenica nel salone Cosmo si è costituito un ‘Comitato di sostegno interpartitico’, favorevole all’opera, che intende, da qui al voto, “svolgere una campagna informativa rivolta alla popolazione di Massagno” .

La campagna prende il via oggi con la distribuzione di un volantino a tutti i fuochi. Il comitato comprende una cinquantina di persone, ed ha incaricato Franco Locatelli e Armando Boneff (già in corsa per il Municipio di Lugano, salvo poi ritirare la sua candidatura) di coordinarne l’attività. Tra gli aderenti troviamo anche nomi importanti, come il presidente del Consiglio degli Stati Filippo Lombardi o l’ex sindaco Antonio Bottani, e la Società atletica Massagno (che sarebbe tra i principali beneficiari delle nuove palestre) con il presidente Giovanni Maturi e il presidente della sezione basket Luigi Bruschetti, ma anche lo stesso segretario comunale Damiano Ferrari. I membri intendono “ prodigarsi, individualmente e appoggiandosi ad altri cittadini favorevoli, per dissipare ogni dubbio sulla bontà e sulla necessità del progetto rispondendo puntualmente alle argomentazioni dei referendisti” . Arriveranno a suonare i campanelli dei citofoni? Agit-prop in azione nei bar di Massagno? Se a livello politico c’è una solida maggioranza, di stampo Ppd, la cittadinanza recentemente ha dimostrato di non seguire in modo scontato le indicazioni di voto, e l’esempio della vittoria referendaria contro la vendita a privati della proprietà ex Lepori, storia di neanche un anno fa, suscita legittime preoccupazioni. Anche allora il messaggio era passato facilmente in Consiglio comunale, ma la popolazione disse ‘no’ con 823 voti contro 750. 

Ma il sacrificio della piscina resta il pomo della discordia, sotto accusa pure il costo elevato.

Gli argomenti dei due fronti sono quelli già dibattuti in Consiglio comunale, dove il messaggio passò con 19 voti favorevoli e 9 contrari, e poi ribaditi dopo il lancio del referendum, infine riuscito con 602 firme raccolte. Per il comitato favorevole all’opera, l’alternativa di una conservazione dell’attuale piscina è impensabile perché comporterebbe il rifacimento del calcestruzzo, quello del tetto, di tutte le macchine, degli impianti e via elencando per un costo di 13 milioni di franchi: “Una spesa ingente senza la mensa e la palestra doppia”. Ecco dunque la soluzione: “Coprire le due piscine della Valgersa” col vantaggio di permettere il nuoto invernale a tutta la cittadinanza. Nonostante tutto, scrivono i sostenitori dell’opera, non si rischia di dover portare il moltiplicatore al 90 per cento.

I referendisti fanno invece notare il sacrificio della palestra, “che ha accolto i ragazzi delle scuole elementari negli ultimi 40 anni” e che i 18 milioni abbondanti previsti sono una cifra nettamente superiore a quanto speso negli ultimi anni, per analoghe strutture, in Ticino. Esempi? Palestra doppia alle medie di Bellinzona 2, più appartamento del custode 7,2 milioni; palestra doppia al Centro professionale commerciale di Chiasso, terminata quest’anno e costata 8,9 milioni. “Ci sono quindi amplissimi margini per trovare una soluzione nuova che comprenda, con costi più contenuti, la palestra doppia, la mensa con cucina e la piscina” . Si eviterebbe inoltre di avere un doppio cantiere in azione: per la scuola (i lavori sono in corso) e per le palestre.

 

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La Regione 13/03/2013

 

Massagno, in maggio si vota il referendum.

 

Sarà chiamata a esprimersi il 21 o il 26 maggio la popolazione di Massagno. Oggetto della consultazione, il referendum contro il messaggio di oltre 18 milioni di franchi per realizzare la seconda fase della ristrutturazione delle scuole elementari Nosedo. Nella seduta di lunedì sera, il Municipio ha deciso di non abbinare la consultazione a quella federale in programma il 9 giugno.

Fra le proposte c’è anche la data del 12 maggio che probabilmente non verrà considerata perché il 9 c’è la festa dell’Ascensione, le scuole chiudono il giorno successivo e tanti potrebbero approfittare del ponte per i primi giorni di vacanza. I tempi però stringono. Bisogna preparare il materiale di voto con i contributi di referendisti e contrari. Il Municipio è deciso a chiamare al voto la popolazione il più presto possibile per evitare lungaggini. Qualunque sia l’esito del voto, si proseguirà in una maniera o nell’altra. Fra i cavalli di battaglia dei referendisti, il cui comitato ha consegnato alla Cancelleria seicento firme venerdì 1 febbraio, c’è il mantenimento della piscina coperta all’interno del nuovo corpo sportivo delle scuole elementari di Massagno. Il progetto da oltre 18 milioni di franchi è stato proposto dal Municipio e approvato dal Consiglio comunale.

 

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La Regione 02/02/2013

 

Massagno, consegnate 600 firme Per la piscina deciderà il popolo.

 

Puntuali e dipinti in volto da legittima soddisfazione, sono giunti alla Cancelleria comunale di Massagno nel primo pomeriggio di ieri ed hanno consegnato 600 firme nelle mani del segretario comunale Damiano Ferrari. Dolores Caratti Talarico (presidente della locale sezione del PS) Sergio Bernasconi (consigliere comunale di Massagno Ambiente) e Claudio Balestra (liberale indipendente) hanno così ufficializzato la riuscita del referendum (di firme ne sarebbero bastate 457) promosso per mantenere la piscina coperta all’interno del nuovo corpo sportivo delle scuole elementari Nosedo.

Il progetto da 18 milioni e 120’000 franchi proposto dal Municipio e approvato dal Cc non contempla la piscina, prevedendo “solo” la costruzione di una palestra doppia, di un refettorio per 120 bambini e di una cucina predisposta per il servizio catering. Per i referendisti il mantenimento della vasca è indispensabile per soddisfare le esigenze degli allievi e delle associazioni.

Adesso, se del caso, la parola passerà al popolo.

 

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La Regione 01/02/2013

 

Massagno, seicento firme a favore della piscina.

 

Riuscito il referendum contro il ‘progetto amputato’ delle scuole elementari.

RED

 

‘Il corpo sportivo deve essere completo’

Le firme necessarie per portare la popolazione alle urne erano 457. I promotori di chi, a livello politico, si è opposto alla proposta municipale approvata dalla maggioranza del Consiglio comunale ne hanno raccolte 600. È quindi riuscito, a Massagno, il referendum “per mantenere la piscina coperta all’interno del nuovo corpo sportivo delle scuole elementari”. Il comitato referendario composto dal liberale indipendente Claudio Balestra, da Sergio Bernasconi, consigliere comunale di Massagno Ambiente, e da Dolores Caratti Tallarico, presidente sezionale del Ps, ha annunciato che oggi pomeriggio consegnerà le firme in Cancelleria.

È stato così “congelato” affinché, se del caso, sia poi sottoposto al giudizio di tutti i massagnesi il messaggio municipale che chiede il cospicuo investimento di 18 milioni e 125’000 franchi per realizzare la seconda fase della ristrutturazione delle scuole Nosedo. Un progetto che prevede “solo” l’edificazione di una palestra doppia, di un refettorio per 120 bambini e di una cucina predisposta per il servizio catering. La rinuncia alla piscina, a mente degli oppositori, è un “peccato mortale” nella misura in cui non soddisfa appieno le esigenze dei ragazzi e delle numerose associazioni che fanno capo alla struttura. I referendisti e chi ha sottoscritto la loro tesi ritengono che « sia possibile realizzare il progetto completo, prestando maggiore attenzione ai volumi e contenendo il limite di spesa ».

Tutto ciò rallenterà la realizzazione dell’opera? «No», osservano, poiché « già ora è riscontrabile un ritardo di 11 mesi nella consegna dell’intero corpo aule (...) per cui lo slittamento di un anno nella consegna dell’edifico sportivo non potrà essere imputabile al referendum ». Chi vuole la piscina auspica, altresì, che, affinché la popolazione possa valutare con cognizione di causa, « i piani del progetto vengano resi pubblici, accessibili e scaricabili dal sito del comune, in ottemperanza alla nuova legge sulla trasparenza ».

 

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La Regione 09/01/2013

 

Nosedo ‘torna’ al centro del villaggio.

 

Massagno, il sindaco Giovanni Bruschetti spiega le ragioni del progetto criticato dai promotori del referendum.

 

Alfonso Reggiani

 

«Si rischia di mandare in fumo sei anni di lavoro sul dossier, di perdere un’occasione di risolvere i problemi e di dover ricominciare daccapo con costi supplementari »: così il sindaco di Massagno Giovanni Bruschetti replica ai promotori del referendum lanciato ieri contro il credito di oltre 18 milioni di franchi per la Scuola Nosedo votato dal Consiglio comunale nell’ultima seduta dell’anno scorso.

« Innanzitutto, il messaggio, il più complesso da quando sono in politica, è stato allestito dopo un laborioso e sofferto approfondimento di tutti gli scenari – precisa il sindaco che si dichiara sereno e in attesa del responso popolare nel caso in cui riuscisse il referendum –. Sul tavolo avevamo tre varianti. Abbiamo scelto quella che secondo noi e la maggioranza del legislativo ha garantito il rispetto di svariate esigenze del territorio ». Sono contestati i costi del progetto considerato troppo caro. Cosa risponde? « La prima variante per una struttura di 29mila metri cubi sarebbe stata ben più cara, avrebbe comportando un investimento di circa 23 milioni di franchi e comprendeva anche la piscina, la mensa e la palestra doppia. Noi abbiamo scelto la proposta che non prevede la piscina scolastica, comporta una spesa inferiore di 5 milioni di franchi e 8mila metri cubi in meno, pari a 8 case unifamiliari, con un impatto più soft a livello urbanistico. Bisogna considerare inoltre che il progetto scelto costa 520 franchi al metro cubo, prezzo sicuramente concorrenziale e in linea con costruzioni del genere in questo periodo ».

E la piscina, perché non è stata inclusa? « L’abbiamo prevista eccome, ma, in base al principio di fare di necessità virtù, abbiamo ritenuto fosse proponibile e soprattutto economicamente sostenibile mediante la copertura delle due vasche esistenti a Valgersa (spesa circa 900mila franchi), struttura che potrebbe essere aperta al pubblico, con costi di gestione in linea con quelli dell’attuale piscina scolastica. La struttura è facilmente raggiungibile dagli allievi perché dista soli 200/300 metri in linea d’aria dalla scuola. La soluzione tiene conto anche della preoccupazione dei massagnesi per l’eccessiva densificazione del territorio comunale ». E la terza variante? « La terza è la ristrutturazione dell’esistente, con un costo complessivo di 13 milioni di franchi, pari a 620 franchi al metro cubo. L’abbiamo scartata perché escluderebbe la mensa scolastica che offre 120 pasti con cucina non industriale, ma predisposta per il servizio catering e all’interno del Comune e obbligherebbe a ristrutturare e a adeguare palestra e servizi di una costruzione degli anni Settanta. Cosa che abbiamo considerato improvvida e poco lungimirante »

È vero che, come scrivono i referendisti, il moltiplicatore rischia di lievitare al 90%? « No, è sbagliato. Nell’ultima seduta di Consiglio comunale è stato discusso e approvato il Piano finanziario che prevede una quarantina di milioni di franchi di investimento in questa legislatura, di cui i 18 votati per la scuola. Ma si parla di investimenti possibili. Solo nel caso in cui tutti i 40 milioni venissero spesi, il moltiplicatore, con i parametri attuali, potrebbe salire all’86%. Quindi i promotori del referendum usano questo argomento in maniera tendenziosa ». I promotori parlano di un vero e proprio palazzetto dello sport del tutto simile al Palamondo di Cadempino… « Anche la definizione è chiaramente un’iperbole che mi fa venire in mente la “metafora” della strada di quattro corsie sopra la Trincea… Non c’è alcun elemento costruttivo e di dimensione riconducibile a un palazzetto dello sport. La soluzione scelta prevede due semplici palestre separate da un telone. All’interno si potrà praticare qualsiasi disciplina a favore di tutte le società sportive di Massagno. È una palestra del tutto simile a quella della Gerra, del Lambertenghi, o di Breganzona con una parte di gradinata di 200/300 posti e una tribuna estraibile dal costo di 180mila franchi. E potrebbe fungere da sala multiuso per organizzare eventi di grossa portata aperti a tutta la popolazione ».

Il sindaco sostiene che i referendisti piuttosto che dire cosa fare, si limitano a dire cosa non fare: « Passasse il referendum, torneremmo ai piedi della scala, senza risolvere il problema e così non sapere cosa vuole la popolazione: doppia palestra piscina e mensa dai costi proibitivi (circa 23 milioni) o ristrutturazione dell’attuale esistente dai costi minori (13 milioni), ma senza la fondamentale funzione della mensa? Qualsiasi nuovo progetto partirebbe inevitabilmente da questo quesito irrisolto ». Non solo. « Allungheremmo così inevitabilmente i tempi ed evidentemente i costi di un cantiere fermo e non più coordinato con l’attuale prima fase, dovremmo assumerci costi di nuove progettazioni dell’ordine di diverse centinaia di migliaia di franchi e, nella migliore delle ipotesi, un nuovo progetto potrebbe vedere la sua conclusione solo tra cinque/sei anni: giusto il tempo per un attuale allievo della scuola dell’infanzia per arrivare alle scuole medie! E ci sono migliaia di ragazzi e loro famiglie che attendono una soluzione da diversi anni ormai ».

Nel caso la raccolta di firme riuscisse, vedremo cosa sapranno dire al proposito i massagnesi, con le dovute e complete informazioni.

 

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La Regione 08/01/2013

 

Massagno, ripresa con referendum.

 

Parte la raccolta di firme contro i 18 milioni votati dal Legislativo per la scuola Nosedo nell’ultima seduta del 2012.

 

Alfonso Reggiani

 

Per il secondo anno consecutivo a Massagno la Befana ha portato il lancio di referendum. La decisione è stata presa in una riunione che si è tenuta ieri sera. Diciamo subito che l’iniziativa era nell’aria, come successo nel 2012 per il caso del sedime ex Lepori. Iniziativa che ha poi raccolto l’adesione della maggioranza della popolazione.

Anche stavolta a essere contestata è una decisione adottata dal Consiglio comunale nell’ultima seduta dell’anno scorso, giovedì 20 dicembre, protrattasi fino a oltre la una di notte. In quell’occasione, lo ricordiamo, il Legislativo, a larga maggioranza, ha ratificato la richiesta di credito di 18,125 milioni di franchi per la realizzazione della seconda fase della ristrutturazione delle scuole elementari di Nosedo che prevede l’abbattimento della piscina esistente. Ma un gruppo di cittadini, con il sostegno della locale sezione socialista e di Massagno Ambiente ha però deciso di raccogliere le firme necessarie per chiamare al voto la popolazione contro la risoluzione adottata dal Consiglio comunale. I promotori della raccolta firme, ne occorrono circa 500 per la riuscita del referendum, lamentano la mancanza della piscina nel messaggio votato. « I tempi sono strettissimi ma ci proveremo – osserva la presidente della sezione Ps di Massagno Dolores Caratti Talarico –. In generale è il rapporto costi/benefici a non tornare. La spesa è troppo elevata per quello che si propone di offrire ». A non piacere è come detto anche la rinuncia alla piscina, che sarebbe stata sacrificata sull’altare della nuova doppia palestra. Una struttura sovradimensionata per le esigenze della scuola. « In realtà ciò che si vuole costruire è un vero e proprio palazzetto dello spor t – prosegue Caratti Talarico –.

Per dimensioni, spogliatoi compresi, assomiglia infatti molto al Palamondo di Cadempino che può ospitare 500 persone, mentre alle scuole di Nosedo gli spettatori potranno arrivare fino a 450. Ridimensionando questa parte di progetto si potrebbero risparmiare soldi e “farci stare” anche la piscina ».

Sì perché, i promotori del referendum in una nota diramata ieri, ritengono “che la popolazione di Massagno debba poter votare per decidere se sia accettabile privare i ragazzi delle scuole elementari di una piscina della quale usufruiscono con piena soddisfazione di tutti, da oltre 40 anni”. Considerano inoltre che “il credito di oltre 18 milioni di franchi, che determinerà un aumento del moltiplicatore fino al 90%, sia eccessivo per la sola realizzazione di una doppia palestra e di un refettorio non dotato di cucina”. I promotori sono quindi contrari “all’idea di realizzare un progetto costosissimo e che rispetta soltanto parzialmente quello che aveva vinto il concorso di progettazione”. Senza dimenticare i tempi: “Il Consiglio comunale avrebbe potuto prendere tempo e approfondire meglio la questione valutando ipotesi alternative più attente ai reali bisogni della popolazione scolastica”. Nonostante ciò e il già nutrito ordine del giorno della seduta di giovedì 20 dicembre, la trattanda è stata inserita e votata. I referendisti temono che un immediato inizio dei lavori “andrebbe a sovrapporsi a quelli già in corso per il restauro del fabbricato didattico, aumentando ulteriormente i disagi degli allievi.

Insomma, i promotori ritengono infine che ci sia tempo per trovare soluzioni più valide e meno costose e soprattutto che mantengano la piscina alle scuole elementari, struttura molto apprezzata da allievi, genitori e da diverse associazioni e gruppi che ne fanno attualmente uso”.