Cdt 08/05/2013 Lettera

La scuola non è un banale tuffo  

Il sì e il no fanno parte del gioco ma non riduciamo la scuola e l'impegno profuso quotidianamente dai docenti ad un «banale tuffo in piscina»; sarebbe una sconfitta per chi ha operato in modo professionale per costruire un istituto scolastico fiore all'occhiello del nostro Comune... La scuola dimostra la sua serietà e la sua professionalità nelle aule scolastiche, non certo in piscina ! Questo è un dato reale e oggettivo, con o senza referendum.

 

Cdt 04/05/2013 L'opinione
La regione 04/05/2013 Lettera
 

 

Massagno, un sì convinto al progetto

 

Sono docente di scuola elementare e anche consigliera comunale, dunque è in questa doppia veste che mi accingo ad esprimere un parere in merito alla seconda tappa della ristrutturazione delle scuole comunali, che sta facendo molto discutere a Massagno. Da un lato sono lieta di tanta attenzione e di tanta preoccupazione sul futuro delle strutture scolastiche del Comune e dei nostri allievi: il fatto che vi sia un'importante mobilitazione di favorevoli e di contrari significa sensibilità per i problemi educativi e come docente non posso che rallegrarmene.
Dall'altro però, a mio avviso, è una questione di pesi e di misure: il tema della discordia sembra concentrarsi unicamente nel volere o meno mantenere una piscina scolastica per gli allievi (quando quella pubblica del Valgersa dista sì e no trecento metri dal palazzo scolastico).
Occorre forse sottolineare nuovamente che non parliamo dell'abolizione del nuoto nella formazione scolastica dei nostri allievi, ma solo della sua fattibilità in un luogo diverso. Con il nuoto citiamo SÌ un momento importante della nostra attività educativa ma anche un momento oggettivamente marginale; tanto per capirci, l'intera scuola elementare occupa la piscina scolastica per 12 unità didattiche settimanali di soli 45 minuti! Inoltre, parlando della nostra attività educativa quotidiana, tengo a sottolineare che in questi anni essa è diventata sempre più complessa a fronte della grande eterogeneità linguistica, sociologica e culturale della popolazione.
L'attenzione prioritaria del docente deve pertanto rivolgersi all'azione didattica che svolge in classe; verso gli allievi di oggi che diventeranno i cittadini di domani.
È attorno a questo aspetto che occorre indirizzare significative riflessioni più che sulla piscina scolastica ! Insegnare oggi, in una società che evidenzia ogni giorno una crisi importante di valori, è diventato complesso: la collaborazione tra scuola e famiglia risulta essere uno dei punti cardini sui quali fondare tutta l'azione educativa ed è in quest'ottica che, attraverso una mensa scolastica, la scuola cerca di rispondere alle esigenze delle famiglie. Confrontata a scelte «politiche» importanti, come consigliera comunale che ha votato sì al progetto, penso sia stato corretto dare la priorità ad una struttura irrinunciabile come la mensa scolastica piuttosto che ad una piscina, soprattutto in tempi in cui la funzione sociale di questo servizio mensa assume sempre più rilevanza per le famiglie. È evidente che tanti genitori lavorano per necessità e non solo per piacere.
Nella seduta del Consiglio comunale dello scorso 20 dicembre si è quindi trattato di una scelta di responsabilità ma anche di lungimiranza: a fronte della necessità di contenere i costi si è passati dai 23 milioni dell'opera completa (comprendente una palestra doppia, piscina e mensa) ai 18 milioni attuali, sfruttando in maniera ragionevole e soddisfacente anche le due piscine pubbliche già esistenti nel nostro comune.
Per concludere: auspico un sì convinto da parte di tutti i cittadini che hanno a cuore il futuro delle nostre scuole, con la consapevolezza che far prevalere il no significherebbe rifare tutto da capo con tempi più lunghi per il palazzo scolastico ma soprattutto per i nostri allievi.


Cdt 24/01/2013 Lettera

 

Il referendum di Massagno

 

Apprendo con rammarico e anche con una certa preoccupazione la scelta da parte di un gruppo promotore di lanciare un referendum in merito al progetto delle Scuole di Nosedo votato dal Consiglio comunale durante la seduta del 20 dicembre. Vivo a Massagno da sempre e desidero parlare in qualità di cittadina di Massagno, più che come docente di scuola elementare e come consigliere comunale. Pur rispettando il fatto che la democrazia si dispieghi anche in forme quali il diritto di referendum (e giustamente!) mi interrogo su quale sia il reale obiettivo di tale referendum. Non è chiaro se a Massagno si in tende promuovere la volontà del progettare e realizzare o del distruggere e ostacolare. Sul progetto Scuole Nosedo mi preme sottolineare che da sempre le Scuole di Massagno sono considerate il «fiore all'occhiello» del nostro Comune e mi stupisco che, in una fase così delicata ed importante del nostro cantiere, si voglia ostacolare la realizzazione della seconda fase di ristrutturazione senza fornire un'indicazione alternativa e costruttiva per la continuazione dei lavori del nostro Istituto scolastico. Con troppa facilità i vari promotori di referendum pretendono di sostituirsi agli esperti in materia senza realmente pensare alle prospettive future del palazzo scolastico e senza valutare le conseguenze reali del proprio operato. Negli ultimi giorni, infatti, le pagine dei giornali si sono riempite di affermazioni, di giudizi e di cifre su questo progetto. Vorrei pertanto che il dibattito in merito a questo tema venga arricchito da alcune informazioni significative: 1) La qualità della scuola e l'azione pedagogico-didattica non dipende dall'esistenza della piscina presso le Scuole di Nosedo poiché la piscina può essere considerata un «surplus» di cui godono i nostri allievi. È invece corretto sottolineare che il servizio mensa, così come previsto nel progetto approvato dal CC, è una vera ed importante risposta alle esigenze delle famiglie della nostra comunità (il progetto prevede una mensa di 120 posti accompagnata da una cucina di circa 80 mq per il catering dei pasti). 2) Rinviare a tempo indeterminato la realizzazione del progetto e soprattutto il mancato coordinamento tra la fase I e la fase II del cantiere non possono certo essere definite scelte lungimiranti per il bene della comunità massagnese e degli allievi dell'Istituto scolastico. 3) L'attuale piscina genera notevoli costi di gestione per il Comune: non è certo un caso se negli ultimi decenni, sul territorio ticinese, nessun Comune ha più progettato e costruito una piscina legata al palazzo scolastico. Il progetto comprendente anche la piscina alle Scuole di Nosedo è assai oneroso; basta sommare gli eventuali costi di costruzione di una piscina e moltiplicare gli ipotetici costi di gestione annuali per raggiungere, in poco meno di 30 anni, i 40 milioni di franchi che preoccupano ad oggi il gruppo promotore del referendum. Inoltre, proprio sul territorio di Massagno, ci sono altri due importanti centri sportivi che potrebbero essere sfruttati dagli allievi delle scuole senza particolari difficoltà organizzative offrendo così ai bambini anche una diversificazione dell'attività sportiva. 4) Infine questo Referendum porterà a nuovi oneri di progettazione a carico del Comune di Massagno e causerà notevoli costi per la sospensione del cantiere relativo alla fase II di ristrutturazione con possibili incidenze proprio sul moltiplicatore comunale. Ma di questo non si parla. Con uno sguardo che va al di là di qualsiasi appartenenza politica, di destra o di sinistra mi sia consentito dire che pare piuttosto strano ed incoerente dichiarare di avere a cuore gli allievi delle nostre scuole e il futuro del nostro Istituto scolastico e, al tempo stesso, promuovere questo referendum.