Cdt 08/05/2013 L'opinione

 

La piscina nei milioni non ci sta.

 
Sul
referendum massagnese del prossimo 12 maggio si è ormai detto quasi tutto ciò che si poteva dire. Credo che entrambe le parti abbiamo esaurito gli argomenti da portare a favore o contro il credito di 18 milioni. Ora, a pochi giorni dal voto, è forse più importante fare sintesi e un po' di chiarezza. Difatti, a furia di ricevere volantini a casa, diversi cittadini sono andati un po' in confusione. Fortunatamente, proprio negli ultimi giorni, specialmente dopo il dibattito pubblico del 25 aprile, i termini della questione sono stati chiariti in maniera inequivocabile. I referendisti hanno infatti dichiarato finalmente la loro pretesa: chiedere che gli stessi progettisti realizzino un nuovo progetto (con piscina) non più per 23 milioni ma ad un costo massimo di 18 milioni. Per chi dovrà votare, dunque, il vero nodo della questione è il seguente: sarà possibile realizzare con 18 milioni qualcosa che al momento ne costa cinque in più? Difficile rispondere per chi, come il sottoscritto, non è del mestiere. Ci viene però in aiuto l'architetto Paolo Canevascini che con la sua opinione, pubblicata il 2 maggio sul CdT, spazza via ogni dubbio. Se anche questo non bastasse, consideriamo allora le ragioni che sono state effettivamente avanzate a sostegno dell'ipotesi '18 milioni con piscina'. Praticamente nessuna. Solo dei paragoni con altre costruzioni, che sono stati ampiamente confutati. In realtà, a voler essere pignoli, la domanda a cui bisogna rispondere è più specifica. L'intenzione dichiarata dai referendisti è quella di affidare un nuovo esame del progetto agli stessi architetti (e non ad altri). Benissimo, è plausibile che coloro che oggi chiedono 23 milioni possano domani pretenderne solo 18? Ebbene, durante il dibattito pubblico, interrogati proprio su questo, i progettisti hanno già risposto di no… Non vi sembra abbastanza?

GdP, 21/01/2012

 

Scuole a Massagno: perché la Lega dice «sì»

 

Ecco spuntare a Massagno un altro referendum lanciato dalle sinistre, questa volta per bloccare la seconda fase di ristrutturazione delle scuole Nosedo, che prevede una doppia palestra ed una mensa rinunciando a realizzare una piscina da 5 milioni di franchi. Il dibattito è già accesso e con esso il rischio che sospetti e luoghi comuni prevalgano sul buon senso.

Ci tengo dunque a mettere in chiaro le ragioni per le quali la Lega di Massagno ha deciso di approvare la proposta municipale. Il criterio è sempre e solo lo stesso: il bene della gente di Massagno. È infatti esclusivamente in base a questo principio che abbiamo finora appoggiato o criticato i temi all’ordine del giorno in consiglio comunale. Ad esempio, nella scorsa legislatura, abbiamo fermato un assurdo regolamento sui rifiuti, abbiamo lottato non poco per ottenere il bonus alla nascita di 1000 franchi, ci siamo fermamente opposti davanti ad alcune domande di attinenza “discutibili”. Nel 2012, ci siamo schierati contro il Municipio quando abbiamo chiesto di portare il moltiplicatore al 72% invece che al 73%, e, anziché inventarci un mega parco sulla Trincea (magari al posto del campus universitario), abbiamo presentato una mozione che punta invece a migliorare i giardini pubblici già esistenti.

Con lo stesso ed identico spirito, critico ma costruttivo, siamo a favore della seconda fase di ristrutturazione delle scuole Nosedo. Perché? Innanzitutto, perché chiedere al contribuente 5 milioni per una piscina ad uso esclusivo delle scuole non è uno scherzo, specialmente quando c’è gente che tira la cinghia o che ha addirittura perso il lavoro! La politica deve essere generosa, ma non folle, e la generosità dello Stato si dimostra soprattutto chiedendo meno soldi al cittadino, lasciandogli in questo modo maggiore libertà. In secondo luogo, il progetto non è in sé caro ed offre moltissimo (doppia palestra e mensa), in primis a chi ne ha veramente bisogno, ovvero gli alunni e le nostre numerose associazioni. Certo, comprendiamo il sentimento di dispiacere per la perdita della piscina (che tuttavia, va precisato, non versa in buone condizioni, anzi fa... acqua da tutte le parti così come la palestra attuale). Ma è proprio qui che deve prevalere la logica dell’interesse dell’intera popolazione. Di questi tempi, più che di lussi, la gente avrebbe bisogno di pagare meno tasse. È giusto chiedere ai cittadini 5 milioni di franchi (800 franchi ad abitante!) per una piscina ad uso esclusivo delle scuole, quando a due passi ci sono l’Atlantide e il Valgersa (che con molto meno potrebbe es- sere coperto diventando una piscina comunale e non esclusivamente scolastica)? Inoltre, non si deve trascurare l’impatto che la struttura con piscina avrebbe sulla qualità del nostro territorio (cosa che dovrebbe preoccupare soprattutto coloro che dichiarano di mettere al primo posto i temi ecologici). Aldilà della bontà intrinseca del progetto approvato in consiglio comunale, proviamo a valutare le alternative fin qui proposte. Sostenere il progetto completo con la piscina è a dir poco imprudente (23 milioni!). Dunque, i referendisti vorrebbero bloccare tutto, come se in politica (e nella vita) il tempo per pensare, riflettere e sognare fosse illimitato e privo di costi. Ma quando si decide, si agisce, si realizza? La copertura della trincea è ferma, idem lo stabile ex- Lepori, adesso vorrebbero lasciare la parte sportiva delle scuole nelle pessime condizioni in cui versa. Il tutto senza nessuna certezza di arrivare in futuro ad un progetto migliore e meno costoso. Anzi il rischio è di ritrovarci fra 3-4 anni con una proposta identica (se non peggiore), ma più costosa! Bisogna davvero fare uno sforzo titanico per immaginare uno scenario vantaggioso per i massagnesi qualora il referendum dovesse avere successo. Per questi motivi, il nostro gruppo ha aderito al messaggio municipale e non firmerà il Referendum.