Cdt 27/04/2013 L'opinione;

GdP 30/04/2013;
La regione 04/05/2013 Lettera

 

Massagno, l'inganno del referendum

 

La serata pubblica organizzata dal Municipio di Massagno sul controverso tema della seconda fase di ristrutturazione della Scuola elementare ha permesso di chiarire definitivamente alcuni punti di questione essenziali. Intanto, che tutti, referendisti compresi, riconoscono le indubbie qualità architettoniche e funzionali del progetto di doppia palestra e mensa su cui la cittadinanza è chiamata ad esprimersi.
I promotori del referendum hanno poi espresso in modo chiaro i loro postulati: 1) no alla copertura invernale della piscina del Valgersa (sulla base di argomenti concernenti i costi di investimento e di gestione e il dispendio energetico, smentiti però dagli specialisti presenti al dibattito); 2) rimandare il progetto al Municipio affinché vi si reinserisca una piscina scolastica coperta con un tetto massimo di spesa pari all'attuale preventivo (senza piscina) di 18 milioni.
Le intenzioni di una sana politica di risparmio delle risorse pubbliche sono evi dentemente lodevoli e del resto condivise da tutti, specie da chi da anni si batte per una riduzione del moltiplicatore.
Quello che è per contro meno condivisibile è lasciar credere alla popolazione che il progetto, a parità di costi, possa contenere anche una piscina coperta che determinerebbe un volume di circa 8'000 metri cubi supplementari. A un costo di Fr. 520/mc il calcolo è presto fatto. Peraltro il progetto comprensivo di piscina già esiste: è il progetto Topazia che anni fa ha vinto il concorso pubblico di progettazione indetto dal Municipio. Purtroppo costa 23 milioni. Troppi anche per un Comune dalle finanze sane come
Massagno. Municipio, architetti e ingegneri incaricati hanno assicurato che quello al voto non è un progetto 'extralusso', come l'hanno voluto artatamente battezzare alcuni referendisti, ma un'edificazione che si limita ad applicare i requisiti minimi posti dalle direttive dell'edilizia scolastica cantonale e che non ha margini sostanziali di risparmio oltre a quelli che già sono stati esplorati e applicati.
Quanto desiderato dai promotori del referendum è quindi un esercizio non solo impossibile e inutile, ma soprattutto dannoso e pericoloso. Tra chi voterà per il referendum vi è infatti anche chi vorrebbe limitarsi a mantenere lo statu quo, quindi senza palestra doppia. Nella migliore ipotesi un sì al referendum farebbe perdere tempo (diversi anni se fosse necessario ripartire da un concorso!) e soldi preziosi (nuovi costi di progettazione, costi di manutenzione dell'attuale fatiscente struttura, doppio cantiere, aumento dei prezzi, tassi di finanziamento in aumento ecc.). Il tutto, al di là delle buone intenzioni dei promotori del referendum, senza alcuna garanzia che allievi e popolazione potranno in tempi ragionevoli disporre di una doppia palestra, mensa e piscina! Di qui l'inganno del referendum. Speriamo quindi che i cittadini di
Massagno si convincano che anche in questo caso il meglio è nemico del bene e votino quindi con entusiasmo il bel progetto proposto dal Municipio e approvato a grande maggioranza dal CC.