GdP, 24/04/2013

 

Massagno: a chi fanno paura i nostri ragazzi???

 

Sorprende non poco la lettera che ieri il professor Rosario Talarico ha pubblicato su alcuni giornali ticinesi. Proprio lui, abituato professionalmente da anni ad aver a che fare con i nostri giovani, arringa le società sportive e ricreative che operano nel nostro Comune a proposito di una semplice manifestazione che intende portare a conoscenza della popolazione massagnese i problemi logistici con cui i nostri ragazzi stanno da anni convivendo e che, referendum a parte, finalmente potrebbero trovare soluzione.

Il professor Talarico dovrebbe sapere che i tempi delle rivoluzioni e delle manifestazioni di massa, a lui verosimilmente noti visti i suoi espliciti rimandi “ad inquietanti denominazioni”, sono per nostra fortuna ormai da tempo passati.

Anzi, a Massagno non ci sono proprio mai stati e magari il merito di tanta tranquillità va proprio anche condiviso con le nostre società e gruppi che tanto, e gratuitamente, lui cerca di mettere in cattiva luce! Nessuno, professor Talarico, immagina recarsi con spranghe e bastoni ad intimorire la popolazione massagnese che giovedì 25 aprile assisterà al dibattito, né tantomeno di condizionarne i pensieri.

Lei veramente si immagina e vuol far credere ai suoi lettori che i nostri ragazzi ed i nostri monitori avrebbero questa reale e minacciosa intenzione?

Suvvia, professore, farebbe un gran torto alla sua intelligenza ed alla sua conoscenza dei nostri giovani e della nostra gente: i fascisti ed i balilla li può forse trovare nei suoi libri di storia del secolo scorso, ma non a Massagno in maglietta e calzoncini!!!

Piuttosto si metta nei panni di noi volontari che, nonostante e più volte abbiamo chiesto di poter dialogare con i referendisti massagnesi, ci siamo sentiti realmente evitati ed ignorati per quella risposta che abbiamo inutilmente e civilmente atteso invano.

Ed è proprio il rifiuto a questo confronto che oggi ci suggerisce, nell’avvicinarsi dell’ormai prossima votazione, di manifestarci e fare sentire la nostra voce, con garbo, s’intende. In maniera pacata, in maniera civile, attraverso lo sguardo gioioso dei nostri ragazzi che, per una volta ed in punta di piedi, lasceranno le loro 18 (!!!) palestre dislocate qua e là sul territorio dell’intero Luganese per sperare di averne finalmente una nuova e confacente a Massagno: quella che lei vuol bocciare con il referendum! Quanto ai fantasmi di sinistra memoria, caro professore, li lasci pure dormire tranquilli nella sua perturbata fantasia: noi siamo solo, e da tempo, al servizio dei nostri ragazzi e delle loro tante famiglie, compresa la sua!!!