UN DIVERSO MODO DI FARE POLITICA COMUNALE

 

Siamo ormai giunti alle ultime battute del dibattito sul mantenimento o meno della piscina scolastica di Massagno, dibattito che ha molto animato la stampa e non solo. Un rammarico: peccato che questo entusiasmo ed interesse non si sia acceso anni orsono, quando in Consiglio Comunale pochi, temerari, ma ben documentati consiglieri comunali hanno reso attento il Municipio sui costi che la ristrutturazione della scuola elementare avrebbe potuto raggiungere. Ma la minoranza in Consiglio Comunale può solo esporre le proprie perplessità, non può decidere e poi sembrava non sapesse fare i conti. Invece oggi la realtà è che le preoccupazioni avevano fondamenta, il progetto ha raggiunto i 40 milioni (ma sinceramente, non vi sembra esagerato?) ed è stato quindi ridimensionato nei costi e nei suoi contenuti: 35 milioni e senza piscina!

Da poco non abito più a Massagno, ma guardo con affetto e interesse quello che succede. Le nostre figlie hanno frequentato le scuole del Comune e credo di poter affermare che mi sta a cuore l'interesse dei bambini e ragazzi, come sono convinta che stia a cuore a tutti, referendisti e non. La differenza sta nel considerare una cifra di 35 milioni spropositata rispetto all' offerta e forse anche alle necessità: sono soldi pubblici, sono soldi dei cittadini! Mi sembra fin troppo semplice parlare dinganno o di pressapochismo, bisogna invece ricordare come politicamente sia lievitato questo progetto: nel 2006 vince il concorso il progetto Topazia (comprensivo di doppia palestra, piscina e mensa), nel 2008 in Consiglio Comunale viene votato il credito per la progettazione definitiva e viene indicata una spesa totale di 21 milioni. I partiti di minoranza segnalano che i costi sarebbero stati notevolmente maggiori, ma il Consiglio Comunale prosegue con la prima parte di ristrutturazione del corpo aule votando un secondo credito. Quando finalmente il Municipio ammette che i costi sono eccessivi, spunta la proposta di una ristrutturazione del comparto sportivo senza piscina. Dai 21 milioni del 2006 ora sul tavolo ci sono oltre 35 milioni e una piscina in meno!!

Il minimo che si possa dire è che questo progetto avrebbe dovuto essere condiviso e discusso prima con i cittadini, e non dopo.

 

Spero, ma ne sono certa, che i consiglieri comunali e i referendisti continuino con la serietà che li ha sempre contraddistinti, ad informarci sull'altra faccia della medaglia. E questo malgrado il confronto non sia ad armi pari: per accorgersene bastava essere presenti alla serata informativa organizzata dal Comune (da una parte una squadra di 9 giocatori-arbitro compreso- dallaltra una squadra di 2!).

Votare NO il prossimo 12 maggio significa chiedere di rivedere il progetto e auspicare un diverso modo di fare politica.

 

Alessandra Motta

già consigliera comunale Massagno