REFERENDUM DI MASSAGNO: DOVEROSE PRECISAZIONI

 

Nell’articolo apparso sul CdT del 27 aprile Fabio Nicoli si dichiara soddisfatto della serata informativa sulla parte sportiva della ristrutturazione delle scuole comunali, contro cui è stato lanciato un referendum. Fatico a condividere il suo ottimismo.

Egli afferma che gli specialisti hanno smentito le critiche sulla sostenibilità energetica della copertura con pallone delle piscine di Valgersa. In realtà il tecnico ha fornito indicazioni generali, confermando comunque che il consumo energetico è superiore di 3-4 volte rispetto a una copertura fissa. Nel caso di Valgersa va ricordato che il volume d’acqua da scaldare è quasi il triplo rispetto alla vasca scolastica, oltre il doppio quello d’aria e che impiantistica e strutture sono vecchie. I costi saranno quindi ben superiori di quanto si sostiene, ed è legittimo il sospetto che la copertura di Valgersa, per ora solo ipotizzata, sia uno specchio per allodole, per far digerire il sacrificio della piscina a Nosedo. Staremo però a vedere.

Nell’aprile 2011 il Municipio, giudicando troppo elevati i costi di 17 milioni per palestra doppia, piscina e mensa, aveva informato il CC della possibilità di rinunciare alla piscina. Solo a fine novembre 2012 ha presentato il messaggio con la richiesta di credito di 18 milioni per la variante senza piscina e il 20 dicembre, in gran fretta, il CC l’ha approvato. Come mai in quasi due anni di tempo non si è pensato di consultare la popolazione e sentire se la rinuncia sarebbe stata condivisa? Ora che la spada di Damocle del voto pende sulla testa si assiste a un grande attivismo: momenti esplicativi, giornata delle porte aperte al cantiere delle scuole, aperitivi informativi, bancarelle e sottoscrizioni.

Secondo Nicoli il progetto si limita ad applicare i requisiti minimi previsti dall’edilizia scolastica cantonale e non ha margini di risparmio. I referendisti hanno indicato esempi di palestre doppie dai costi totali (non al mc) molto più contenuti. Non ne hanno però trovato nessuno che ammonti a 18 milioni. Il progetto non sarà lussuoso, ma certamente caro. Chi ha deciso che una costosa terrazza con vista sul golfo di Lugano sia prioritaria rispetto alla piscina che da 40 anni svolge un apprezzato servizio?

Si afferma poi che se passasse il referendum tutto il lavoro fin qui prodotto verrà vanificato. Cosa sarebbe accaduto se il 20 dicembre scorso il CC avesse respinto il messaggio? Si sarebbe rinviato tutto di 5-8 anni? E se così fosse, è normale che un progetto arrivi fino al punto di non ritorno per cui l’istanza deputata a deliberare non possa far altro che accettarlo? Il CC deve solo ratificare decisioni già prese?

I referendisti non hanno mai espresso giudizi negativi sulle qualità architettoniche del progetto Topazia (con piscina) o della sua variante (senza piscina). È curioso notare invece come alcuni membri della giuria che nel 2007 premiò il Topazia con lodi unanimi, oggi ne criticano la mole ingombrante e invasiva, che mal si inserisce nel comparto scolastico.

Non resta che dire NO!

 

Rosario Talarico, consigliere comunale, Massagno

 

MASSAGNO: UNA MARCIA SUL LUX

 

C’è da restare allibiti ad apprendere la notizia (La Regione, 20 aprile) che la SAM Massagno e altre associazioni sportive del comune hanno deciso di organizzare una Marcia sul Lux il prossimo 25 aprile, in occasione della serata pubblica per informare i cittadini sulla ristrutturazione della parte sportiva delle scuole comunali e sulle ragioni del referendum pendente.

Al di là dell’infelice e anche inquietante denominazione della manifestazione, che rievoca ben più tristi marce, mi chiedo se non si stia esagerando. Quella sera ci sarà infatti un appuntamento informativo e per le associazioni sarà l’occasione di sentire le ragioni di coloro che hanno raccolto le firme sufficienti per lanciare il referendum. Recarsi all’incontro così agguerriti non è l’atteggiamento di chi vuole ascoltare per farsi un’idea. La marcia sul Lux dà l’impressione di una reazione esasperata, come quando, ad esempio, si vedono calpestati dei diritti o si difendono posti di lavoro minacciati o si manifesta contro un atto illegale. In realtà a Massagno si voterà su un referendum, strumento di democrazia diretta, specificità e vanto delle istituzioni elvetiche, ammirato da molti paesi europei. E cosa chiedono i cittadini con questo referendum? Che alle scuole di Nosedo possa sorgere una palestra doppia, una mensa e anche la piscina, che verrebbe invece sacrificata nel progetto caldeggiato dal Municipio. E che tutto ciò avvenga contenendo le spese. Le società sportive dovrebbero essere soddisfatte: non si pensa solo allo sport in palestra, ma anche a quello acquatico.

 

Rosario Talarico, Massagno