Risposta alla lettera "Massagno tra adesivi e realtà" di Francesco Locatelli pubblicata su Cdt del 20/04/2013.

 

 

Leggendo la lettera “Massagno tra adesivi e realtà” del Sig. Locatelli sul Corriere del Ticino mi è venuto in mente il passaggio di un libro che ricordavo aver letto da bambina:

“Mostrai il mio capolavoro alle persone grandi, domandando se il disegno li spaventava.”
Ma mi risposero: “ Spaventare? Perché mai, uno dovrebbe essere spaventato da un cappello?”
Il mio disegno non era il disegno di un cappello. Era il disegno di un boa che digeriva un elefante. 
Affinché vedessero chiaramente che cos’era, disegnai l’interno del boa. Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi”. (“Il piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry).

Più leggevo la lettera e più mi chiedevo: ma come è possibile che non capisca? Come è possibile che non si renda conto che coprire Valgersa è la soluzione meno razionale che si possa realizzare?

Partiamo da un discorso prettamente finanziario relativo ai costi previsti dallo studio di fattibilità del Comune: Fr. 886’464.--(+/-20%). Siamo così convinti che basti questa cifra per convertire Valgersa in un impianto utilizzabile tutto l’anno da scuole, società sportive e amatoriali, nonché da semplici fruitori? Gli spogliatoi esistenti (soltanto due, con due cabine doccia per ciascuno) saranno sufficienti? Non dovranno essere ampliati e ristrutturati? E come la mettiamo con la necessità di avere spogliatoi separati per uomini e donne, ma soprattutto per adulti e bambini evitando così situazioni imbarazzanti e promiscue? La città di Lugano, confrontata poco tempo fa con un analogo problema (copertura Lido) ha speso, per ristrutturare e ampliare gli spogliatoi Fr. 1’200'000.--, la città di Chiasso ha speso una cifra più o meno analoga. Ecco che allora la sua frase “per meno di un milione si possono avere due piscine coperte d’inverno” è assolutamente fuori luogo, inesatta e fuorviante. Insomma non saremo probabilmente così lontani da 2 milioni di franchi… Detto ciò, il risparmio che si avrebbe a non costruire la piscina a Nosedo sarebbe di “soli” 3 milioni. Ma continuiamo con la disanima delle spese fisse annuali… Si è pensato che l’utilizzo di Valgersa durante tutto l’anno implica la necessità di assumere del personale fisso? Ben venga chiaramente la possibilità di questi tempi di creare nuovi posti di lavoro, ma allora nel computo delle spese annuali teniamo conto anche del salario di almeno due persone fisse (custode che si occupi delle pulizie e almeno un bagnino). Passiamo poi al discorso ecologico: un pallone pressostatico è quanto di peggio esista dal punto di vista del risparmio energetico. La copertura di una piscina all’aperto con una struttura di questo tipo comporta consumi da 4 a 5 volte superiori rispetto a quelli di una piscina nuova e a norma di legge con requisiti minergie (vedi ricerche nazionali sul consumo energetico per questa tipologia di copertura). Inoltre, il volume di acqua e aria da scaldare a Valgersa sarebbe più del doppio rispetto a quello di Nosedo, tenuto conto delle notevoli differenze di dimensione delle due strutture. Questo significa che a lungo termine (10 anni?), i 3 milioni di differenza si assottiglierebbero sensibilmente.

Stride il fatto che da un lato Massagno faccia parte di “Città dell’Energia”, abbia già speso circa Fr. 16’000’000. – per ristrutturare secondo gli standard minergie il corpo aule delle scuole elementari, abbia in progetto (in nome del risparmio energetico), il rifacimento a led dell’illuminazione comunale e dall’altro, proponga una soluzione sconsigliata anche dagli enti preposti cantonali perché insostenibile dal punto di vista ecologico ed energetico.

Detto ciò, ha mai provato ad andare in una piscina coperta da un Pallone in pieno inverno? Le garantisco, per esperienza personale che fa comunque freddo! Se io come adulto sopporto… mi chiedo se i bambini che aspettano fuori il loro turno per fare gli esercizi in acqua saranno ugualmente contenti… Tuttavia non soffermiamoci troppo su questo aspetto indicato dai più come “solito commento di mamma apprensiva…” e continuiamo con un’osservazione di più ampio respiro: sempre nella sua lettera scrive “non credete che quattro piscine su un territorio di meno di un chilometro quadrato siano sufficienti?” e io ribatto: ”e proprio per questo, non pensa che gli utenti, potendo scegliere, preferirebbero l’ambiente più caldo del vicino A-club, vanificando tutti gli sforzi economici fatti per utilizzare Valgersa anche d’inverno? Siamo certi che le attività proposte ora a Nosedo continueranno ad essere organizzate anche sotto il Pallone?

Forse adesso “l’elefante mangiato dal boa del Piccolo Principe, comincia a intravedersi…”, mi permetto allora di insistere ancora un po’ in modo tale che alla fine della mia lettera non si veda più solo “un cappello”.

Fa male, mi creda, sentirsi additati per cose non fatte, fa male sentirsi accusati di non essere seri, di circuire le persone anziane, di essere degli sprovveduti e degli incompetenti; fa male ricevere minacce scritte, così come leggere comunicazioni dirette agli atleti nelle quali si dice che non abbiamo a cuore i giovani e che di questo dobbiamo sentirci responsabili perché sarà colpa nostra se si troveranno sul piazzale senza niente da fare, in balia di cattive compagnie. Io e mio marito non siamo dei politici e forse proprio per questo per anni ci siamo adoperati per il bene dei bambini, io nelle scuole elementari di Massagno, mio marito nella SAM BASKET per la quale continua ad essere uno dei tanti genitori che offre il suo contributo volontario, convinto dell’importantissimo ruolo educativo e sociale dello sport fra i giovani e riconoscente nei confronti di una società quale è la SAM BASKET, che qualitativamente investe e ha sempre investito moltissimo nel settore giovanile. Quando nell’articolo, Sig. Locatelli, si chiedeva dove erano i referendisti, avrei voluto telefonarle per dirgli che mio marito era come al solito a fare l’ufficiale al tavolo alla partita della SAM BASKET, perché non so se è al corrente, ma i nostri giovani in questo periodo stanno disputando le Final Four cantonali. Quello che non riesco a capire è perché continuate ad insistere sul fatto che i promotori del referendum non vogliano la doppia palestra: la doppia palestra è fondamentale e mai ne abbiamo messo in discussione la realizzazione. Quello che sosteniamo è che il progetto è troppo caro e di questo ne siamo certi, solo che mai nelle serate informative che si sono organizzate a Massagno, abbiamo potuto parlare perché o veniva fatto un preambolo in cui si diceva che era una serata solo informativa e senza contraddittorio, o addirittura si trattava di serate ad invito in cui potevano entrare solo quelle persone che erano state invitate (alla faccia della libertà di pensiero e della democrazia).

Ci simo astenuti dall’organizzare serate informative unidirezionali nell’attesa che il Municipio (e non il “gruppo di sostegno” invitasse TUTTA la popolazione ad un incontro di dibattito. Finalmente il 25 aprile i promotori del referendum avranno modo di esprimere le nostre idee e rispondere a qualsiasi domanda verrà loro posta. Non è vero che non abbiamo messo la faccia: non ce l’hanno fatta mettere, che è ben diverso. Le nostre idee sono tutte sul sito (www.referendunosedo.jimdo.com) aperto appositamente perché era il modo più diretto e trasparente per far passare l’informazione visto che nelle scorse settimane i quotidiani ticinesi erano “monopolizzati” dalle elezioni di alcuni comuni del Cantone.

 

Daniela Balestra

Cittadina di Massagno.