Costi e contenuti fuori controllo


Vi ricordate come tuonavano i massimi dirigenti PPD, Lega e PLR prima e dopo il loro ritrovo a Medeglia, cioè sette mesi fa? Ridurre le spese e gli indebitamenti! Tagliare le spese superflue! Vi ricordate cosa sostenevano con aria bellicosa i granconsiglieri degli stessi schieramenti politici nella controversa vicenda del progetto della scuola media di Bellinzona2 ? Basta con costi esagerati! Le spese devono essere tenute sotto controllo!

La storia della SM di Bellinzona2 è così esemplare che vale la pena di essere ricordata. Dopo un concorso di architettura il progetto è stato elaborato e portato in Gran Consiglio: costo 30 milioni di franchi. La spesa ha spaventato i parlamentari che hanno rimandato il progetto al Consiglio di Stato, il quale ha dovuto rielaborarlo da capo e alla fine lo ha riproposto per 22 milioni, sempre con gli stessi contenuti. Il Gran Consiglio, non ancora soddisfatto, ha tagliato un altro milione e ha fatto la morale: "Non soluzioni scadenti, ma soluzioni sopportabili per le finanze pubbliche, con un buon rapporto qualità prezzo".

E a Massagno invece cosa è successo? Il Municipio si era prefigurato di risanare le scuole elementari con un importo inferiore ai 20 milioni di franchi e su questa linea il Consiglio comunale è stato unanimamente d'accordo. Ma poi l'elaborazione del progetto e la scalata dei costi hanno portato l'importo a 40 milioni, più del doppio dell'intenzione iniziale. A questo punto, per la prima volta, il Municipio ha detto: costa troppo! e per risparmiare ha tagliato la piscina fissando il costo totale a 35 milioni (di cui la metà già spesi e 18 in referendum).

Sono costi inauditi! Oltretutto i contenuti non soddisfano buona parte della popolazione, la quale ritiene che la piscina sia una struttura di grande valore per l'educazione scolastica e per la salute di tutti.

Non si doveva arrivare a questo punto. Tra l'avvio della progettazione (nel 2006) e oggi (referendum), tra le intenzioni iniziali e i risultati finali ci sarebbe stato ampio margine per tenere sotto controllo i costi e per negoziare le aspettative. L'attuale grande impegno del Municipio, delle società sportive e dei cittadini sarebbe stato molto più produttivo se la discussione si fosse svolta prima delle decisioni: senza dubbio avremmo avuto una soluzione convincente a soddisfazione di tutti.

Chi vuole la piscina e una doppia palestra a costi ragionevoli voterà NO. Ma se nonostante tutto la soluzione proposta dal Municipio la spunterà non ci sarà motivo per esserne orgogliosi, si sarà speso troppo e non si disporrà più di una piscina scolastica.


Dolores Caratti Talarico, presidente Sezione PS Massagno

 

Intervista apparsa su 20minuti di mercoledì 8 maggio 2013


MASSAGNO - Siamo venuti a conoscenza che gli tsunami si possono creare anche quando si parla di uno specchio d’acqua artificiale. Onde vengono create dalla politica a suon di referendum. Questo è quanto capitato attorno al progetto di rinnovamento delle scuole elementari Nosedo. Il prossimo 12 maggio la popolazione sarà chiamata a esprimersi sul referendum contro la spesa di circa 18 milioni (nel primo progetto si parlava di 23) di un istituto senza... piscina. Perché dire no alla “Variante Topazia” ce lo spiega il presidente della Sezione socialista massagnese Dolores Caratti Talarico.

«È un progetto troppo costoso per quanto offre: una doppia palestra e una mensa senza cucina. Esempi recenti in Ticino realizzati da ottimi architetti dimostrano che si può costruire a costi nettamente inferiori. Ciò permetterebbe il mantenimento della piscina». I referendisti hanno martellato le fondamenta a suon di iniziative popolari: tre in due anni. Accanimento terapeutico? «A Massagno le minoranze non vengono ascoltate e la popolazione non è coinvolta nei grandi progetti. Il referendum resta l’unico mezzo per farsi sentire». La popolazione nel frattempo naviga in acqua sconosciute. «Abbiamo raccolto 602 firme in 20 giorni. Ora però la popolazione è confusa a causa dell’enorme spiegamento di forze degli oppositori al referendum. È un confronto ad armi impari. Non siamo pressapochisti bensì seri e lungimiranti. Chiediamo fiducia». A cosa porterebbe il Sì? Vorrebbe dire rinunciare alla piscina scolastica, significherebbe dire addio al nuoto. Il progetto di copertura della piscina Valgersa è economicamente e ecologicamente insostenibile". E chiediamo alla Talarico cosa invece significherebbe vincere questa votazione. "Il NO permetterebbe, in breve tempo, nonostante le previsioni catastrofiste della controparte, lo studio di una nuova variante, con piscina, doppia palestra e mensa, senza volumi troppo alti che ostacolerebbero la vista alle abitazioni circostanti".

Parlando di contraddittori, il sindaco Giovanni Bruschetti calma le acque: «La situazione è molto chiara. Il Municipio e il Consiglio Comunale hanno approvato questo progetto con ampia maggioranza. Nell’ultima serata informativa non una voce si è levata contro il progetto». E prosegue: «Il progetto fa di necessità virtù. Il primo progetto  conteneva doppia palestra, mensa e piscina  veniva a costare 23 mio franchi. Sulla base del costo il Municipio ha deciso di proporre  una variante. Ipotizzando che invece di avere una piscina scolastica, la copertura di quella esistente del Valgersa. Risparmiamo così ben 5 mio franchi. Il CC l’ha approvato a grande maggioranza". "Noi siamo tranquilli e sereni, abbiamo fatto il nostro lavoro.

Noi siamo tranquilli e sereni, abbiamo fatto il nostro lavoro. La popolazione penso che sia stata sufficientemente informata da ambo le parti. Temo che la proposta dei referendisti sia un po’ generica e fumosa. Loro vogliono solo che si dica sì o no al credito e costruire, con 18 milioni, anche la piscina». Si vuole dunque la botte piena e la moglie ubriaca. «Io ho fatto già la battuta di cambiare i progettisti e chiamare il mago Silvan (sorride, ndr), magari lui riesce a rendere reale questa illusione». E allora tutti in coro: Sim Sala Bim!

 

1° gennaio 2013

 

MASSAGNO, il tormentone natalizio

 

Come ormai da tempo alcuni cantanti pubblicano i loro ultimi successi in occasione delle festività natalizie, oppure Christian De Sica e compagnia escono nelle sale con il film tormentone di basso livello, anche Massagno non vuole essere da meno.

È il secondo anno che verso il 20 dicembre viene convocato un Consiglio comunale di apparente normale amministrazione. In discussione il piano finanziario, il preventivo da approvare per l’anno successivo e poi… il pezzo forte: nel 2011 fu il messaggio del valore di 3'000'000.-- per la vendita del terreno ex Lepori che, considerate le forze di maggioranza, passò “come una lettera alla posta”; quest’anno, rulli di tamburo, la richiesta di credito di CHF 18'125'000.-- per realizzare il corpo sportivo annesso alle scuole comunali e la mensa senza cucina.

Il nostro partito aveva domandato, prima ancora che uscisse la convocazione ufficiale, di posticipare la trattanda a gennaio 2013 affinché i consiglieri potessero approfondire con la dovuta serietà e senza l’assillo del tempo un Messaggio di grande importanza che inciderà in maniera significativa sulle finanze comunali, ma la richiesta venne prontamente negata. Pertanto i consiglieri comunali hanno affrontato il tema di quasi 20 milioni di franchi lo scorso 20 dicembre dalle ore 23:00 di giovedì all’1:30 della mattina di venerdì.

Ma perché sempre tanta fretta nell’affrontare temi scottanti che potrebbero in qualche modo non incontrare la compattezza della cittadinanza? La risposta è molto semplice, si vuole scongiurare il lancio di un referendum contro la scelta del consiglio comunale. Infatti, i termini per la raccolta delle firme già molto ristretti (45 giorni) diventano ancora più esigui se si vanno a togliere 15 giorni di vacanza ad un possibile comitato referendario, lasciandone solamente 30.

Lo scorso anno gli oppositori ebbero modo di esprimersi e di votare il referendum: l’esito fu il disconoscimento della scelta del Consiglio comunale e il terreno ex Lepori rimase fra i beni del comune.

Quest’anno, una fantomatica Cancelleria comunale di Massagno, ha prontamente inviato, durante i giorni successivi all’approvazione del credito, a tutti i capigruppo nonché ai rappresentanti delle commissioni dell’edilizia e della gestione, una convocazione per una “seduta di coordinamento congiunta” con i progettisti del futuro corpo sportivo affinché vengano discussi alcuni problemi tra cui in particolare un possibile contenimento dei costi.

 

Non si capisce come una non meglio identificata Cancelleria comunale –manca addirittura la firma di un funzionario- possa arrogarsi il diritto di porsi al di sopra del potere legislativo proponendo discussioni al di fuori dei gremi preposti e previsti dalle norme statuite dalla Legge organica comunale ma soprattutto dalle norme democratiche che prevedono una discussione dei Messaggi e relativi costi prima della loro approvazione e non dopo.

 

Dolores Caratti Talarico, presidente Sezione PS Massagno