Massagno, il pomo della discordia

 

L'altra sera sono stato al Lux dove è stato organizzato l'incontro di approfondimento per l'incombente referendum. Sono stato piacevolmente sorpreso dai toni tutto sommato pacati adottati nel contesto da tutte le parti poiché le premesse non lasciavano presagire nulla di buono visto il clima infuocato. Ho prima assistito all'incontro assemblea SAM curioso di sentire come veniva affrontato il tema nella tana del lupo: il sindaco infieriva sui referendisti apostrofandoli come degli irresponsabili; giocando in casa si sentiva al sicuro mentre l'altra sera, in campo neutro ha dovuto placare la sua ira forse per mero opportunismo. Nella bucalettere ho trovato il bollettino che giustifica in modo esaustivo le ragioni dei referendisti: verba volant scripta manent.
Leggetelo e meditate. Non mi piace che i referendisti vengano demonizzati come se il loro unico scopo sia quello di rompere le uova nel paniere: sono persone competenti che semplicemente la pensano in modo diverso. Il sindaco nei suoi interventi sottolineava che Massagno ha a cuore gli spazi del comune, le aree verdi: come la mettiamo con il nuovo quartiere Santa Lucia che toglie il respiro alle case circostanti? Vedere per credere. Il business dell'edilizia è allettante ma un uso più oculato, più rispettoso dei terreni edificabili sarebbe segno di sincero rispetto.
I sostenitori del progetto hanno organizzato una marcia con sit-in davanti al Lux con dei bambini-ragazzi: mi sembra demagogico e poco etico coinvolgere dei bambini che non possono neanche partecipare al voto. Andiamo a votare in tutta serenità tenendo conto che il popolo come si suol dire è sovrano e saprà discernere.

 

Giampiero Cifaratti, Massagno