FORME O CONTENUTI?

 

Vi è un profluvio di rendering (simulazioni grafiche) nello Speciale scuole di Nosedo di Info Massagno, dello scorso marzo, nel quale si paragonano i due progetti della parte sportiva: da un lato il Topazia, comprensivo di doppia palestra, mensa e piscina, dall’altro la Variante Topazia, senza piscina, sostenuta dal Municipio.

Appare evidente che da qualunque angolazione lo si guardi, il progetto Topazia si presenta ingombrante e massiccio, troppo voluminoso e invasivo: un muro grigio che ostruisce la vista verso Lugano e il suo Brè, suscitando un fastidioso senso di oppressione. Che lo scopo del confronto sia proprio quello di esaltare la leggerezza della variante Qualche precisazione però s’impone.

Il progetto Topazia (palestra doppia, piscina e mensa) aveva vinto il concorso indetto dal Municipio nel 2007. Era stato scelto tra i 5 progetti ammessi al secondo turno, con un unanime giudizio di lode della giuria. Non si lesinarono gli apprezzamenti: il Topazia era di gran lunga il migliore e le sue qualità avevano impressionato tutti i membri della commissione, che così si esprimeva: Il progetto reinterpreta il sedime del Centro scolastico comunale proponendo il disegno di un nuovo parco attrezzato. Ne consegue uno spazio libero, articolato su due livelli, uno zoccolo sotto il quale trovano posizione la piscina e la nuova palestra doppia seminterrata. E l’autorità municipale si univa ai cori dei consensi (Info Massagno, dicembre 2007). Come mai ora il Topazia non va più bene? Perché dai fotomontaggi risulta così invasivo e squilibrato dal punto di vista volumetrico?

Secondo noi si sono sottovalutati i costi e, nonostante ci si premuri di rassicurare i cittadini che tutto è stato valutato con dovizia ci si è accorti in ritardo che il prezzo è assai alto. Che fare? Ridimensionare il Topazia con una variante che sacrifica sbrigativamente e senza motivi convincenti la piscina scolastica. Una rinuncia che suscita delusione e malumori tra la cittadinanza. Non basta chiedere ai progettisti solo armonia delle forme, qualità estetiche, dialogo del fabbricato con il territorio. Si deve innanzitutto esigere che ogni funzione sia soddisfatta con un ragionevole limite di spesa. In questo difetto funzionale e finanziario risiede il vizio della variante Topazia i promotori del referendum sono convinti che, risparmiando su un progetto di cui nessuno discute le qualità, si possa conservare la piscina per gli allievi, i giovani nuotatori e tutti gli utenti che la usano e la apprezzano.

La ventilata copertura della Valgersa comporterà costi ben superiori a quelli prospettati e non è un’alternativa realistica ed energeticamente sostenibile. Dubitiamo che venga realizzata e ciò rappresenta la fine del nuoto nelle nostre scuole.

 

Con 18 milioni, probabilmente meno, si può ottenere un complesso sportivo annesso alle scuole dotato di palestra doppia, mensa e anche la piscina. Per questo motivo il cittadino di Massagno deve votare NO! 

 

Chiara Del Ponte